Lettera Presidente Giugno 2022

Cari amici,

La mia annata alla presidenza del club si conclude. Il tempo sembra essere volato, nonostante l’impegno profuso nelle mille incombenze che ricadono sul presidente e che da socio, seppur di lungo corso, non avevo immaginato. Nel mio ideale carnet restano temi che avrei voluto affrontare, persone e personaggi che avrei voluto invitare e iniziative che mi sarebbe piaciuto organizzare assieme a voi.

L’impegno di riunirci ogni settimana col richiamo di argomenti

interessanti, sui quali confrontarci con gli ospiti o fra di noi, è così stimolante, che ogni iniziativa richiama la prossima. Ogni incontro offre lo spunto per uno nuovo.

Nel corso dell’annata ho seguito il filo conduttore dell’attualità. Con riflessioni su ciò che accade attorno a noi – nel microcosmo pratese come nella globalità del mondo – aggiornando, rivoluzionando, talvolta stravolgendo il canovaccio del programna buttato giù, senza crederci troppo, un anno fa di questi tempi.

Gli stessi argomenti a loro modo “storici” o “senza tempo” sono stati affrontati col legame all’oggi, rappresentato da un significativo anniversario o dalla

giornata mondiale dedicata al problema o al fenomeno sociale che veniva portato all’attenzione. Così, avvenne per la serata dedicata al Mostro di Firenze, a quarant’anni esatti dal delitto “pratese” di Travalle. Mentre la serata dedicata ai bimbi prematuri si tenne in coincidenza della Giornata loro dedicata.

Fra le emergenze dell’attualità abbiamo approfondito in particolare gli scenari dell’equilibrio fra sviluppo e rispetto ambientale, con le fonti energetiche tradizionali, destinate a lasciare il posto a risorse alternative sia in conseguenza di una maturata coscienza per l’ambiente, sia come effetto della guerra in Ucraina. In quel filone rientrano la conviviale col professor Maurizio

Fermeglia dell’università di Trieste su rischi ed opportunità della ripresa del nucleare e lo stesso incontro (a distanza, causa restrizioni da pandemia) con la nostra socia Chiara Palmucci che, orientandoci nel complesso mondo dell’automobile e delle nuove forme di propulsione, finì per condurci a esplorare mille aspetti dell’economia, della scienza, della società contemporanee.

Nello stesso solco di equilibrio fra sviluppo e ambiente si inseriscono il colloquio con i parlamentari pratesi Mazzetti e Silli sul caro energia di fine gennaio e l’attenzione al nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti

tessili “made in Prato” (7 giugno), oltre all’intervento del nuovo socio Mario Barone che da imprenditore ha tracciato i segni della sfida che attende il distretto fra il declinante (?) covid e la purtroppo arrembante guerra.

A proposito di quest’ultima, non dimenticheremo le emozioni della serata del 15 marzo con Dario Fabbri , nlist internazionale di geopolitica che, a meno di tre settimane dall’inizio del conflitto, dedicò tempo e sapienza alle nostre domande, ai nostri dubbi, alle nostre speranze sulle sorti dell’Ucraina e del mondo.

Grazie a Fabbri e ai tempi “televisivi” della sua partecipazione, vivemmo in diretta un pezzo di contemporaneità: il nostro ospite parlava con noi camminando per strade di Roma terminata la diretta su La7 e una riunione con Urbano Cairo ed Enrico Mentana, vertici della tv cui collabora. Emozioni rare a sperimentarsi, in un club service.

Anche l’attenzione alla valorizzazione della città – altro filone che ha contraddistinto l’annata – è avvenuta nel segno della contemporaneità. Prato non è solo i monumenti di cui scoprire dettagli inimmaginabili (la visita al restauro della facciata della cattedrale, in programma il 21 giugno),

ma anche destino e indirizzi del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, ipotizzati nella conviviale fra soci di novembre e rivelati ad aprile dal nuovo direttore Stefano Collicelli Cagol. È anche la scoperta di due giovani pratesi come Giuditta Natale e Martina Pinzani avviate a grandi passi nel mondo del cinema: la prima come aiuto regista fra Londra e il Giappone, l’altra come

attrice. È anche misurarsi con le aspirazioni dei giovani imprenditori di Confindustria, nostri ospiti con la presidente Margherita Cerretelli. Ma la Prato portata alla luce nella nostra annata è anche e soprattutto eccellenze imprenditoriali in settori innovativi, come la El.En., sede a Calenzano, testa e cuore pratesi, leader nella fabbricazione dei laser; come la Pentek diretta da Mario Barone nel meccanotessile; come Wastex e Re-Leather, che si apprestano a rivoluzionare lo smaltimento dei rifiuti speciali; come la A-76, impegnata nel delicato e attualissimo campo della cybersecurity. Senza dimenticare le imprese edili di cui Daria Orlandi è appena divenuta presidente in Confindustria e la perizia con cui la Piacenti spa del socio Gianmarco esegue restauri su monumenti architettonici e archeologici visitati in città (il

duomo) e a Populonia (gli scavi nel parco etrusco). E non dimentichiamo la delizia della colomba firmata dal Nuovo Mondo che ha idealmente riunito il Rotary club Prato nel giorno di Pasqua, dopo che Paolo Sacchetti ci aveva intrattenuti a cena con il racconto della sua arte pasticcera.

E qualcuno dice che Prato è ancora e soprattutto tessile…

Una bellezza assoluta della nostra terra ospiterà il 28 giugno il passaggio della campana: la Villa del Mulinaccio a Vaiano, della quale il nostro club “adotterà” un angolo provvedendone alla manutenzione e al restauro. Visitare le nostre meraviglie del resto, è stato uno dei refrain dell’annata, che ci ha visti scoprire la tenuta Pancrazi a Bagnolo, riempire la chiesa di San Francesco per la proiezione del film L’Inferno di Dante con l’ accompagnamento all’organo restaurato dal nostro club tre anni prima ed ospitare il governatore Fernando Damiani al Beste Hub di Coiano, nuova, modernissima cattedrale del tessile pratese.

Consentitemi un ringraziamento particolare ai soci che ho coinvolto, in particolare nelle conviviali diurne, che ci hanno aperto orizzonti sulle materie di cui sono protagonisti, spesso anche in campo nazionale ed internazionale. Elisabetta Pastacaldi, Leonardo Farsetti, l’eclettico Sandro Ciardi, Alessandro Bensi, Guido Giovannelli, Gianni Limberti, Claudio Barbarisi, Gabriele Giacomelli, protagonisti delle nostre conviviali, hanno confermato – se ce ne fosse bisogno – che competenze e relatori di prim’ordine, il Rotary li ha in casa ed è sufficiente coinvolgerli, valorizzarne operato e profili per legarli sempre di più al club (e fare bella figura da parte del presidente).

A proposito di risorse “interne”, grazie ai ragazzi del Rotaract, assieme ai quali abbiamo organizzato la visita guidata del 9 aprile a cinque aziende rappresentative della filiera tessile. Prototipo – ci si augura – del “turismo industriale” che potrà decollare nel nostro distretto. Bellissimo, che l’idea e parte dell’organizzazione siano giunte dai ventenni che animano il nostro “settore giovanile”, con in testa Filippo Giagnoni, avviato a confermarsi nel ruolo di presidente. Mostrando fantasia, intraprendenza, passione e spirito di iniziativa, i rotaractiani ci avranno sempre al loro fianco.

Un ringraziamento sentito a Roberto Sarti, ispiratore e realizzatore di uno spontaneo e originale service: la fornitura all’unità di neonatologia dell’ospedale di Prato di piccolissime coperte da destinare ai bimbi nati prematuramente. “Scriccioli”, per i quali il mercato non confeziona abiti costringendo le mamme a ricorrere a quelli destinati alle bambole. Roberto raccolse con tempestività tutta pratese l’appello dei medici, in una conviviale prodiga di tenerezza ed emozioni.

Il mio grazie va agli amici del consiglio direttivo, al vicepresidente Claudio Barbarisi, al segretario Giovanni Olmi e al tesoriere Edoardo Squilloni. Un abbraccio al prefetto Lorenzo Lastrucci e a Simone Monaco per la competenza tecnica e per avere condiviso con me l’onere di installare e smontare le attrezzature dopo ogni incontro. E Massimo Macherelli per avermi aiutayo con Lara a riporre le sedie, la notte del film in San Francesco. Un grazie a Gianni Limberti per la passione nell’arricchire questo bollettino (con idee nuove già dal presente numero), ad Antonella e a tutti i soci per i consigli e l’attenzione.

Con una tiratina d’orecchi ai meno assidui: sono preziosi finanziatori delle nostre casse, ma un volto, un cuore, una voce valgono più del denaro. La frequenza è il punto più dolente che un presidente rilevi alla fine dell’annata. La nostra è consueta superiore alla media, ma molte sedie restano vuote, molti soci si vedono di rado. Non scaglierò alcuna pietra, essendo stato a mia volta assente quando il lavoro mi portava lontano o quando, seppur vicino, mi chiamava ad orari inconciliabili. Tuttavia, una riflessione sulla natura dei club services e la loro rispondenza ai tempi che cambiano è opportuna. Rappresentano ancora un modello adeguato ai tempi? Magari potremmo iniziarla fra di noi.

Le mie scuse per le cose che in questa annata non hanno funzionato: “credete che non s’è fatto apposta”.

Ora, un incoraggiamento a Giuseppe Gori, con l’augurio, fra un’anno, quando passerà la campana a Leonardo Farsetti, di sentirsi soddisfatto con la propria coscienza come lo sono io oggi.

Buon Rotary a tutti.

Piero Ceccatelli

Presidente Rotary Club Prato A.R. 2021/22